Cristosauro: nuovo fossile riassemblato da San Prescazio: la sua forma ricorda una croce. Questo bizzarro
serpentello alato (la cui esistenza è tanto dubbia quanto quella del suo “scopritore”) è valso a San Prescazio
il patronato sui paleontologi, noti per un certa dose di cialtroneria e visione fuori dagli schemi indispensabili
quando c’è bisogno di mettere insieme vari frammenti d’osso di insensate dimensioni.

 

“ma il giuoco è reciproco, tu pure sei fragile
e polvere […]”
Angelo Maria Ripellino, Sinfonietta

San Prescazio allunga le falangi
che fanno pochi scoppi
insieme al resto
dello scheletro.
Tanto tempo stando fermo
lascia tempo a qualche antenna per mutargli
l’apparato dei polmoni in alveare;
le vipere che fanno un nido di spire
di uova, da gola a caviglie.

Scava allora dalla fossa,

trattiene le ossicina di serpenti
e mentre cerca nel petto
la cera di vespe nascoste
le incolla alla colonna vertebrale di un cerasta.
Quanta grazia, quanto spreco,
dare sempre, ad ogni costo,
ad ogni cosa un paio d’ali.