Categoria: Traduzioni

Fernando Pessoa, VIII Sonetto, maschere e sottomaschere: una traduzione

Data la pervasiva presenza online di una sola traduzione italiana di questo sonetto inglese di Pessoa (si trova anche qui https://www.cultura.trentino.it/Approfondimenti/Quante-maschere-e-sottomaschere-noi-indossiamo) che presenta qualche svista (“countenance”, letterario per volto, espressione, che diventa un “contenitore” e “thought” che diventa soggetto dell’ultimo verso, nonostante “itself” e le virgole dimostrino che il soggetto sia sempre l’anima del cui mascheramento si è trattato nel resto del componimento) riporto una mia traduzione con testo a fronte, che cerca una maggiore armionia fra suono e senso, forma e contenitore.  Ecco il testo originale:

How many masks wear we, and undermasks,
Upon our countenance of soul, and when,
If for self-sport the soul itself unmasks,
Knows it the last mask off and the face plain?
The true mask feels no inside to the mask
But looks out of the mask by co-masked eyes.
Whatever consciousness begins the task
The task’s accepted use to sleepness ties.
Like a child frighted by its mirrored faces,
Our souls, that children are, being thought-losing,
Foist otherness upon their seen grimaces
And get a whole world on their forgot causing;
And, when a thought would unmask our soul’s masking,
Itself goes not unmasked to the unmasking.

Ecco la mia versione:

Noi quante maschere indossiamo, e sottomaschere,
sul nostro volto d’anima, e quando,
se per diletto l’anima stessa si smaschera,
saprà levata l’ultima maschera e il viso franco?
La vera maschera non sente l’interno di maschera,
ma guarda dalla maschera con occhi commascherati.
Qualunque la coscienza che inizi l’opera,
l’uso retto dell’opera e la sonnolenza sono legati.
Come un bimbo impaurito da suoi visi riflessi,
le nostre anime, che bimbi sono, in quanto distratte,
impongono un’alterità alle loro note smorfie
e ne hanno un mondo intero di loro scordata causa.
E, non appena un pensiero smaschererebbe l’anima e il mascheramento,
Lei stessa arriva smascherata allo smascheramento.

 

Un altro tentativo, un’altra possibilità.

Mikel Marini Doughty

Loveless. Atto I

Infinito nel mistero
E’ il dono della Dea.
Per questo lo cerchiamo
Per portarlo al cielo.
Increspature sulla superficie dell’acqua.
L’anima errante non conosce quiete.

Tradotto da:
Lorenzo Cavazza

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