Ant: era così dolce il vino di mio padre. Lo avevo tratto dai suoi tralicci col taglio della spada, ed i suoi grani fermentavano come nella preghiera-

Cor: lo consumaste caldo? Cosa non darei per una sola stilla dalla coppa di quell’elisir bollente-

Ant: lo conservavamo al buio delle sue cantine… era così fresco quando lo versavamo nel suo cantare dorato-

Cor: ah, come accoglierebbe col sudore la mia gola quel tuo sangue caldo e le sue vampe… Racconta ancora-

Ant: talvolta ci lasciava a noi bambini pendere con le labbra dall’ampolla oscura, e ricevevamo il lento morso del vino freddo che scivola dentro le viscere con un tremito, e ci obbligava a piegarci con la fronte fino al suolo e tracciare anelli col segno dei capelli sulla polvere-

Cor: di certo era tuo padre un grande re della tua terra… ma non so più che cosa sia una terra… conosco quel che dovrebbe essere, te la potrei raccontare ed incidere tutta sulla punta più sporgente di questa superficie gelida… e non so cos’è-